Il Lago Incantato
Immagina di essere sulla riva del grande
Lago Incantato. Intorno, lungo la sponda, innumerevoli persone rivolte ad esso.
Ai tuoi lati quelle con le quali hai legami di parentela, affettivi o di
amicizia, poi altri visi familiari e via via tanta altra gente, mai vista
prima. Ognuna di loro è in piedi e sta lanciando dei sassi nel lago, anche tu
lo fai. Qualcuno riesce a tirare anche sassi molto grossi e molto lontano,
altri solo granelli di sabbia vicino ai propri piedi, altri aspettano di vedere
dove gli altri li lanciano, per tirare anche i loro nelle stesse aree del lago,
altri ancora tirano a caso. Ogni sasso – piccolo o grande, lanciato vicino o
lontano, con forza o fiaccamente, con concentrazione o distrattamente –
entrando in contatto con l’acqua produce delle onde. Sassi grandi producono
onde grandi, sassi piccoli onde piccole.
Tutte
le persone hanno inoltre, davanti a sé, una sorta di piccolo golfo personale,
che guida le onde che giungono dal lago verso i loro piedi.
Tutte
le onde prodotte da ciascuno con i propri sassi interagiscono tra loro
sommandosi in alcuni punti e annullandosi in altri. Quelle che giungono sulla
riva del lago sono il risultato di tutte le onde che tutti i sassi hanno
prodotto ma quelle che entrano nel tuo golfo, e arrivano in prossimità dei tuoi
piedi, sono soprattutto quelle che hai prodotto tu, con i tuoi sassi, come
fossero rivolte, e riconoscessero, chi ha dato loro origine. Ogni altra persona
lancia propri sassi e ha onde nel proprio golfo. Ma è un Lago Incantato: le
onde che giungono lungo le sue sponde si trasformano e generano scenari, come
film tridimensionali: la Realtà condivisa, quella che tutti percepiscono e
vivono collettivamente, a fare da sfondo. Ma le onde che giungono nel tuo
porticciolo sono soprattutto quelle che hai generato tu, che sono state
prodotte unicamente da te e dai tuoi sassi, prima di arrivare nel tuo piccolo
golfo, hanno interagito con tutte le altre onde del Lago. Anche queste si
trasformano e generano cose ma solo per te e sono in primo piano: la Realtà
individuale, quelle che ognuno vive individualmente all’interno di una Realtà
collettiva, condivisa, a fare da sfondo. Lo stesso è per tutti gli altri.
Quelle onde personali dipendono da quanti e quali sassi ognuno ha lanciato,
dalle dimensioni, dalla distanza, ma soprattutto da dove, nel lago, hanno
toccato l’acqua e sono affondati in esso. Ogni volta che un sasso tocca
l’acqua, in quel Lago Incantato accade qualcosa: si muove tutto anche solo per un granello di sabbia. Genera
qualcosa che a volte sembra emergere, altre riaffondare subito dopo, ma spesso
rimane a galla e viene trascinato dalle onde personali proprio nel golfo
personale di chi le ha prodotte.
Osservi che qualcuno sembra essere concentrato e felice. Scruta il largo
e, prima di lanciare i suoi sassi, prende bene la mira. Sceglie i più grandi e
sembra che riesca, o almeno ci provi, a mandarli in punti precisi del Lago,
scelti da lui, e sembra che sappia già che quello che emergerà, è proprio
quello che vuole. Sorride ad ogni suo lancio. I suoi sassi producono onde belle
ed evidenti, che si propagano coinvolgendo tutto il Lago ma arrivano sempre,
puntuali, nel loro piccolo golfo, a trasformarsi in cose che sembra rendano il
padrone, ogni volte, più felice.
Altri,
invece, sembrano molto confusi, distratti, lanciano perlopiù sassolini e sembra
che lo facciano a caso, senza nemmeno guardare dove li stanno tirando, dove
cadono nel Lago, che cosa fanno emergere e che cosa produrranno nel loro
piccolo golfo. Guardano solo che cosa c’è davanti ai loro piedi e ai piedi
degli altri, fanno confronti, giudicano, alcuni di loro sembrano cupi, altri
rabbiosi, altri si lamentano, altri sembrano sperare in qualcosa, ma tengono
gli occhi chiusi. Il piccolo golfo di molti di loro è sporco, eroso da onde
deboli, caotiche, turbolente che giungono ai loro piedi trasportando e
trasformandosi in cose che sono evidentemente diverse da quelle che si
aspettavano, molta spazzatura. Ti sembra
inspiegabile: tutti hanno tutti i sassi che vogliono e possono lanciarli
dove vogliono. Potrebbero almeno cercare di lanciarli meglio, ma sembra che
quasi tutti, invece, vogliano continuare, e lo facciano di proposito, a
lanciarli casualmente e senza fare alcuno sforzo. Molti, addirittura, sembrano
furiosi con chi, invece, si impegna nei suoi lanci, o anche solo sorride…
Decidi di voler capire e vai a chiedere a uno di loro che cosa aspetta a tirare
meglio i suoi sassi, anziché lamentarsi e arrabbiarsi. Quello è un Lago
Incantato! La sua reazione ti lascia allibito:
“Quali
sassi? Quale Lago Incantato? Tu sei pazzo! Io davanti ai miei piedi vedo che
c’è solo spazzatura e schifezze e che davanti ai piedi di altri ci sono invece
un sacco di cose belle. Quello là, vedi?
È lì che se la passa felicemente mentre io sono qui che soffro. Lo odio!
Sono furioso! Io devo sempre subire ingiustizie perché sono buono e onesto
mentre altri se la godono solo perché sono disonesti ed egoisti. E quell’altro
là? È pieno di cose bellissime, e gli avanzano pure, ma quando gli ho chiesto
di darne una anche a me, sai cosa mi ha risposto? Mi ha risposto di farmela
anche io con i sassi! Ti rendi conto? Con i sassi! Mi prende pure in giro!...
Sassi? Allora anche tu mi stai prendendo in giro! Vattene!”
Lo fai
e vai verso una di quelle persone che invece sta lanciando felicemente i suoi
sassi. Le chiedi cosa stia facendo. Sorridendo emozionato ti dice:
“Sai?
Questo Lago è incredibile! Ho scoperto che ha in sé di tutto, cose fantastiche,
tesori impensabili, esperienze da sogno, qualsiasi cosa riesca ad immaginare è
da qualche parte là sotto e se riesco a colpirla con il sasso giusto, arriva a
me. È straordinario!”
“Davvero?
Ma come fai a sapere dove devi tirare per colpirla?”
“E’
questa la cosa più incredibile! Mi basta pensare, concentrarmi sulla cosa che
voglio avere e che devo colpire. più è bella e più sono felice anche solo
pensando di poterla avere. Prima di tirare il sasso lo scelgo, lo tengo in
mano, chiudo gli occhi e mi immagino di vederla e che sia già mia, perché so
che l’avrò, funziona così. A quel punto succede una cosa incredibile! Lo so,
penserai che è impossibile ma se ci provi anche tu e ci riesci capirai che è
così: io tiro il mio bel sasso dove voglio, cerco solo di mandarlo in un punto
del Lago dove ci sono poche onde di quelle fatte dagli altri con i loro sassi
ed è la cosa che voglio che và proprio dove io ho tirato il sasso! È quella
cosa che colpisce il mio sasso! Funziona così! È il contrario di quello che si
potrebbe credere! Io devo solo tirarlo bene perché faccia delle belle onde in
tutto il Lago ed è ciò che voglio che va proprio lì, me ne sono accorto! Poi le
mie onde la portano da me, come se mi riconoscessero e sapessero esattamente
dove sono. È fantastico, dai, prova anche tu!”
“Certo
che ci provo!”
Sorridi anche tu cercando di frenare la sua eccitazione che, pur
delicata, ti travolge.
“Ma
scusa, se è così semplice, gli altri che cosa aspettano a farlo anche loro?”
“E
che ne so? Ho provato a dirlo ad alcuni di loro ma mi hanno detto che sono un
pazzo visionario, nessuno mi ha creduto, mi sono anche preso degli insulti e
qualcuno ha cercato anche di darmele. Tu sei il primo che me lo ha chiesto e mi
ha ascoltato. Grazie!”
“E
tu come hai fatto a scoprire questa cosa?”
“Da
piccolo, giocando, una volta c’ero riuscito: avevo desiderato tantissimo una
pista per le mie macchinine, per giocarci invece che in mezzo a tutti quei
sassi.
Pensavo alla mia pista preferita e ho sorriso mentre toglievo un sasso
davanti alla mia macchinina preferita tirandolo in acqua, vicino alla riva ma a
caso e senza pensare a dove andasse, senza nemmeno guardarlo.
Poco
dopo mi sono girato e in riva al Lago c’era la mia pista preferita. Ho creduto
fosse apparsa dal nulla! Ero troppo felice e ho iniziato subito a giocarci
senza cercare nemmeno di capire come era potuta apparire. Poi l’ho raccontato
ai miei genitori, all’inizio credevano l’avessi rubata a qualcuno. Forse ancora
lo credono. E poi ho pensato che forse qualcuno mi aveva fatto uno scherzo, ma
bello! E me ne sono dimenticato. Qualche anno fa, poi, mi è successa una cosa
bruttissima ed ero davvero disperato. A
un certo punto ho provato a esprimere un desiderio felice tirando un sasso,
così, mi è venuto spontaneo farlo nel mezzo della mi disperazione, solo per
cercare un sollievo. E mi sono accorto, e mi sono ricordato… Dai, prova anche
tu, dai, fallo, ti prego!”
“Ma
sei sicuro che tutto questo sia Reale? Ho provato a parlare con uno di loro:
dice che né il Lago né i sassi esistono e che le sole cose reali sono quelle
che ti arrivano ai piedi, a caso.”
“E
se anche fosse? Anche se il Lago, i sassi e le onde fossero irreali? Anche io,
tu e gli altri potremmo essere irreali, e anche le cose che arrivano ai piedi
allora, e anche il caso allora! A me interessa godermi qualunque cosa possa
vivere, reale o irreale poco importa, io sono felice e la mia felicità è reale
e invece di perdere tempo a chiedermi che cosa è reale, e che cosa è irreale mi
godo tutto quello che per me è reale, gli altri possono credere in quello che
vogliono… Dai, prova!!!”
Questa
metafora, vedrai, è molto più realistica di quanto tu possa ora pensare…
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