Il suo nome, dracunculus (piccolo drago), molto probabilmente deriva dall’abitudine che vigeva nel Medioevo di utilizzare questa pianta contro i morsi di serpenti velenosi.
Il Dragoncello è una pianta erbacea perenne, che forma dei bei cespugli alti fino a 80 cm con fusti molto ramificati. Le foglie sono lanceloate - lineari di colore verde chiaro. I fiori sono molto piccoli di colore giallo-verde portati da infiorescenze riunite in pannocchie. Fiorisce da luglio ad ottobre. I frutti sono degli acheni.
Per il suo profumo delicato tra l’anice ed il sedano è adatto per insaporire piatti di pesce, frittate, formaggi freschi, salse e ripieni. Grazie al suo gusto è un ottimo sostituto del sale e delle spezie piccanti, soprattutto in caso di stomaco delicato.
Il dragoncello è ampiamente impiegato nella medicina popolare. In decotto o come spezia stimola l’appetito e l’azione digestiva, favorendo la produzione dei succhi gastrici. Incrementa l’attività epatica e renale favorendo così la depurazione dell’organismo. Favorisce anche il flusso mestruale, combatte la stanchezza ed ha proprietà rilassanti.
L’elemento principale del dragoncello è un olio essenziale contenente estragolo o ocimene. Sono presenti anche tannini, amari, terpene, cumaruie e flavonoidi; tra questi il cumaruie ha proprietà antispasmodiche e antidolorifiche.
Combatte i parassiti intestinali. La tisana di dragoncello aiuta ad eliminare i parassiti intestinali: versare 1 litro d’acqua bollente su 25g di dragoncello, lasciare in infusione per 10 minuti e poi filtrare. Berne due tazze mattino e sera.
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