Il buonismo è nemico dell’istinto

Quando la fiducia è una trappola
Chi ha una visione ottimistica della vita vive meglio di chi ne ha una pessimistica, affronta le difficoltà con più prontezza e vigore. Questo è certamente vero ma se si esagera con questa fiducia a prescindere, si finisce per non cogliere i pericoli della realtà in cui si vive. In primis non riconosce i manipolatori, cioè coloro che intendono sfruttarlo ai propri fini. Accade ad alcuni che proprio “non vedono” la malevolenza o l’inganno anche quando ce l’hanno chiaramente di fronte, tanto che un osservatore esterno se ne accorge subito. È come se il loro “radar” psichico e mentale non avesse la capacità di cogliere le trame e i segnali ambivalenti che talora è inevitabile incontrare. Il motivo di questa ingenuità risiede nell’associazione di due meccanismi psichici inconsci, chiamati proiezione e negazione.

Un lato Ombra esiste in ognuno di noi
Con la prima (la proiezione) la persona proietta di continuo la propria buona fede negli altri, cioè la attribuisce a chi ha di fronte, a prescindere da chi sia, e quindi trova giustificazioni buoniste a qualsiasi suo comportamento. Con la seconda (la negazione), si difende da un’immagine dell’altro che potrebbe risultare troppo dolorosa o complessa da affrontare, rifiutandola in blocco e negandone l’evidenza. Il candore che ne risulta è dunque segno di immaturità: non si vuole fare esperienza del lato Ombra di chi abbiamo intorno. Si spera – come fanno molti bambini – che il Cattivo non esista e che le persone siano tutte buone e “ buone tutte”, nella loro interezza. Ma quando si fa così con gli altri, è perché lo si fa anche e anzitutto con sé stessi. Vuol dire che il “super-ottimista” non conosce, lui per primo, il proprio lato Ombra, la zona oscura della psiche, che ognuno per natura possiede. Forse ne ha paura, forse non l’accetta. Eppure, se non vuole venire raggirato e manipolato, deve cominciare a conoscersi, a vedere i propri aspetti controversi, a riconoscere la propria “manipolazione della realtà”, che sta mettendo in atto. Solo così avrà gli occhi liberi per vedere con chiarezza ciò che lo circonda.

Le emozioni che tendiamo a nascondere

Invidia
Desiderare il successo o la ricchezza altrui ci fa sentire meschini e deboli. Vorremmo essere superiori, l’invidia evidenzia la realtà.

Antipatia di pelle
Si tratta di segnali naturali che ci mettono in allarme verso alcune persone. Per buonismo si tende a non ascoltarli.

Rabbia
Mostrarsi irascibili rompe l’ideale di persona superiore cui si vorrebbe somigliare. Nasconderla però non ci rende migliori, ma solo falsi.



La guida pratica

Accetta la realtà
Invece di imporre a se stessi una visione buonista e non veritiera della realtà, è necessario sviluppare una maggiore capacità critica, che produce uno sguardo più acuto. La realtà può far male, ma non vedere il negativo può fare peggio.

Guarda il tuo lato oscuro
Il candido non ammetterebbe mai di provare sentimento meno che nobili. Si sente sempre onesto, generoso, buono. Ma nessuno è solo bianco o solo nero. Spesso questa visione nasce dal nascondere a se stessi, perché li si ritiene inaccettabili, i piccoli moti di invidia, di rabbia o di odio. Iniziamo a comprendere che non c’è niente di male a provarne: sentire un’emozione “cattiva” non significa “essere cattivi” o “fare cattiverie”. Significa essere umani!

Fai emergere gli schemi negativi
Chi viene spesso manipolato sembra non voler prenderne atto. Soffre, ma non memorizza il danno, e quindi non cerca di prevenirlo. Utile allora è osservare la propria vita per vedere quali sono gli schemi negativi che si ripetono. Scriverli a volte può essere di aiuto per…svegliarsi!.



by Riza.it


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