Il conte di Saint Germain - Io sono - L'uso

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Di proposito io non ho esposto chiaramente tutto il come e il perché di queste cose; poiché mi riservo (quando tu mi chiederai di farlo e quando sarai capace di riceverlo) di ispirarti dall'interno, con una visione dello sviluppo della mia divina Idea e della sua finale, perfezionata espressione, molto più vasta di quella qui raffigurata. Se adesso ti comunicassi il significato reale delle mie molteplici aspirazioni, prima che tu fossi capace di sperimentare coscientemente la loro verità, tu non crederesti alle mie parole né comprenderesti la loro applicazione intima e il modo di adoperarle. Perciò, mentre io comincio a svegliare in te la realizzazione che Io sono dentro e rendo sempre più la tua coscienza umana un canale impersonale per mezzo del quale io possa esprimermi, ti rivelerò gradualmente la realtà della mia Idea, disperdendo a una a una le illusioni del tuo lungo passato, le quali mi hanno celato a te, e potrò così alfine manifestare sulla Terra, attraverso di te, i miei celesti attributi in tutta la loro umanamente divina perfezione.
Io ti ho dato qui solo un barlume della mia Realtà, ma precisamente nella misura in cui ciò che ti viene rivelato ti riesce chiaro. Molto di più ti sarà dischiuso dall'interno e sarà ben più Meraviglioso di quanto esso ti sembri ora. Poiché la mia Idea interna, allorché splenderà finalmente attraverso il tuo involucro di carne, ti costringerà ad adorarmi e glorificarmi molto al di sopra di tutto ciò che la tua mente e il tuo intelletto umani concepiscono ora come Dio.
Ma prima che tu possa divenire conscio di tutto questo, e veramente comprenderlo, tu e la tua personalità umana dovete rendere possibile a me di rivelarlo, volgendovi a me dentro, come l'una e unica sorgente, recando a me la coppa assolutamente vuota del sé, con mente e cuore semplici come quelli di un bambino. Allora, e solo allora, quando nulla della coscienza personale umana rimarrà a impedire che io ti ricolmi fino a traboccarne con la coscienza di Me, potrò additarti gli splendori del mio reale intento, per il quale questo messaggio è soltanto una preparazione esterna.
Tuttavia è giunto per te il tempo di comprendere qualcosa di tutto questo. Abbastanza ti è stato rivelato per prepararti a riconoscere la mia voce che parla dentro di te.
Perciò, procederò ora come se tu realizzassi che «Io sono» dentro di te. Tutte le verità che espongo per mezzo di queste pagine, hanno il solo scopo di imprimere più fortemente nella tua coscienza quegli aspetti della mia Idea che tu non potresti ancora in modo chiaro ricevere direttamente.


Quanto, di ciò che è scritto qui, ti appare come verità e ti attira è, quindi, solo una conferma di ciò che la mia Idea si è finora sforzata di esprimerti dal di dentro. Quanto non ti attira, non ti persuade e non riconosci come tuo, lascialo; è segno che io non desidero ancora che tu lo accetti. Ma ogni verità che espongo qui, avanzerà vibrando, finché non raggiungerà le menti che io ho stimolato a riceverla; poiché ogni parola è piena della potente energia della mia Idea e alle menti che percepiscono la verità in esse celata, questa verità diviene una realtà vivente, essendo essa quella fase della mia Idea che esse sono ora capaci e degne di esprimere; poiché tutte le menti non sono che aspetti della mia mente infinita, ossia le parti di essa manifestantisi in forme differenti di natura mortale. Quando io parlo per mezzo di queste pagine alla tua mente e ad altre menti, parlo soltanto al mio sé mortale, pensando con la mia mente infinita e sospingendo la mia Idea in manifestazione terrena. Precisamente così, tu subito penserai i miei pensieri e sarai conscio che io parlo direttamente all’interno della tua coscienza umana, e allora non avrai più bisogno di ricorrere a questo libro o a nessun'altra mia rivelazione esterna, scritta o parlata, allo scopo di percepire il mio intento.
Perché, non sono forse io in te? Non sono io te, e non sei tu uno con me, che vivo nella coscienza di tutte le menti e mi esprimo per mezzo di esse, conoscendo tutte le cose?
A te non resta che entrare nella onniscienza della mia Mente e dimorarvi con me, come io dimoro nella mia Idea nella tua mente; allora tutte le cose saranno tue, come ora sono mie, essendo solo l'espressione esterna della mia Idea, ed esistendo solo in forza della coscienza che io diedi loro quando le pensai in esistenza.
E soltanto questione di coscienza, di pensiero cosciente. Tu sei separato da me solo perché pensi di esserlo. La tua mente non è che un punto focale della mia Mente. Solo che tu lo comprenda, ciò che chiami la tua coscienza è la mia coscienza. Tu non puoi neppure pensare, e ancor meno respirare ed esistere, senza che la mia coscienza sia in te. Non lo comprendi?
Ebbene, allora pensa, credi che tu sei Io, che noi non siamo separati, che non possiamo essere separati; perché siamo Uno: Io dentro di te e tu dentro di me. Pensa che è così, immagina risolutamente che è così e veramente all'istante in cui tu sei conscio di questo, tu sei con me nel Cielo.
Tu sei ciò che credi di essere. Nulla nella tua vita è reale o ha valore per te, se non in quanto tu pensi e credi che ne abbia. Non pensare quindi più che sei separato da me e dimora con me nel Regno Impersonale, ove tutto il Potere, tutta la Sapienza e tutto l'Amore, la triplice natura della mia Idea, aspettano solo di esprimersi attraverso di te.
Io ho ormai parlato molto su questo soggetto e, apparentemente, ho detto la stessa cosa più d'una volta, benché con differenti parole. Ma ho fatto ciò espressamente; ti ho presentato il mio intento sotto luci diverse perché tu possa alfine comprendere la mia divina Impersonalità, che in realtà è la tua Impersonalità.
Si, Io ho ripetuto e continuerò a ripetere ancora molte verità, e tu puoi trovar ciò tedioso e non necessario; ma se tu leggerai attentamente troverai che ogni volta che ripeto una verità aggiungo sempre qualcosa a ciò che ho già detto e che ogni volta si fa sulla tua mente un'impressione più forte e più duratura. Se è così, il mio scopo è raggiunto e ben presto la tua anima realizzerà questa verità.
Ma anche tu che non comprendi, gusterai ogni parola, e leggerai e rileggerai molte volte e acquisterai di conseguenza tutte le meravigliose perle di sapienza che io serbo per te. E questo libro e il suo messaggio saranno per te, d'ora innanzi, solo una fonte d'ispirazione, ossia una porta per mezzo della quale tu diverrai idoneo a entrare nello stesso impersonale e a mantenere dolce comunione con me, tuo Padre nel Cielo, mentre t'insegnerò tutte le cose che tu desideri sapere.
Ho raffigurato lo stato impersonale da molti punti di vista, allo scopo di renderlo cosi familiare che tu possa infallibilmente distinguerlo da tutti gli stati inferiori e imparare a dimorare coscientemente in esso a volontà. E, quando potrai coscientemente dimorare in esso in modo che le mie parole ovunque e in qualunque tempo proferite possano sempre trovare accoglienza e comprensione nella tua mente, allora ti permetterò di adoperare certe facoltà che ho risvegliato in te. Queste facoltà ti renderanno capace di vedere sempre più chiaramente la realtà delle cose, specialmente le debolezze, le colpe, le mancanze, come anche i tratti belli e piacevoli, nelle personalità che ti circondano. Ma tu sarai reso atto a scorgere queste colpe, queste mancanze, non perché tu possa criticare o giudicare ì tuoi simili, ma perché io possa far sorgere in te la risoluzione di sopraffare, di sopprimere quelle colpe e quelle mancanze della tua personalità. Poiché, bada! Tu non le rileveresti se non le avessi ancora in te stesso; giacché io, dentro, non avrei più bisogno di richiamare a esse la tua attenzione.
Siccome tutte le cose sono fatte per essere adoperate e soltanto per questo, studiamo un po' quale uso tu hai fatto finora di altre facoltà, doni e poteri che ti ho dato. A quest'ora tu sarai convinto che io ti ho dato ogni cosa: tutto ciò che hai, che sei, sia buono o cattivo, gioia o dolore, successo o insuccesso, ricchezza o povertà, tutto io ti ho dato o ho attratto a te. A quale scopo? Per adoperarlo a svegliarti al riconoscimento di me quale Donatore. Così, anche prima di tale riconoscimento, tutte le cose che possedevi avevano la loro utilità: e se tu non eri conscio della loro utilità era solo perché non potevi riconoscere me quale Donatore. Né tu potevi riconoscermi come tale finché non sapevi che Io sono il Donatore. La tua personalità, infatti, si era così immersa nel travaglio di liberarsi dì certe cose che ti avevo detto, o di buttarle per altre che credevi migliori, che naturalmente non potevi neppure sognare e ancor meno riconoscere Me, il tuo Sé, come il Donatore. Ora, invece, tu riconosci Me come il Donatore, come l'intima essenza, il Creatore di tutte le cose nel tuo mondo e nella tua vita e perfino del tuo presente atteggiamento verso queste cose.
Entrambe queste disposizioni d'animo sono opera mia; sono soltanto le fasi esterne del processo che io adopero nell'esprimere la mia Idea della tua perfezione interna; la quale perfezione, essendo la mia perfezione, si sviluppa gradatamente dal tuo interno. Man mano che tu approfondisci meglio questo, ti sarà rivelato lo scopo delle cose, delle condizioni e delle esperienze che ti mando. Poiché allora tu comincerai a scorgere qualche barlume della mia Idea interna e, scorta questa Idea, tu comincerai a conoscere me, il tuo Sé reale. Ma prima che tu possa veramente conoscermi, devi imparare che tutte le cose che io ti do sono buone e servono per servire me; che tu, personalmente, non hai interesse né diritto su di esse e che giovano solo in quanto tu le metti a tal servizio. Io posso esprimere per mezzo tuo bellissime sinfonie di suoni, di colori, di immagini, sotto forma di musica, pittura e poesia, secondo la terminologia mortale, e le opere tue possono talmente colpire gli altri da farti acclamare come uno dei grandi del giorno. Posso parlare per mezzo della tua bocca o ispirarti a scrivere molte bellissime verità, che attirano a te molti seguaci i quali ti salutano come il predicatore, l'istruttore più meraviglioso. Posso perfino risanare per mezzo tuo certe malattie, cacciare demoni, far vedere i ciechi, camminare gli sciancati e compiere altre opere stupefacenti che il mondo chiama miracoli.
Sì, io posso fare per mezzo tuo tutto ciò, ma nulla di ciò gioverà alla tua personalità se tu non adopererai, non applicherai queste armonie di suoni in ogni tua parola, di modo che esse sembrino a tutti gli uditori una dolce musica celeste; se il tuo senso del colore e della proporzione non si manifesteranno nella tua vita in modo che da te fluiscano solo pensieri gentili, elevati, salutari, provando così che la sola vera arte è quella di vedere chiaramente la mia perfezione in tutte le mie umane espressioni e di permettere al potere vivificatore del mio amore di riversarsi attraverso di te nei loro cuori, raffigurando alla loro visione interna la mia immagine ivi celata.
Così pure nessuna autorità potrai esercitare, siano pure meravigliose le verità che io dico o le opere che io compio per mezzo tuo, se tu, tu stesso, non vivi queste verità ogni giorno, ogni ora; se non fai servire queste opere come un costante memento di me e del mio potere che io riverso largamente per te, mio diletto, e per tutti, perché sia adoperato al mio servizio.
E a te, a cui apparentemente non ho elargito nessuno di tali doni e che ti reputi indegno e non ancora abbastanza avanzato per servirmi in quel modo, a te io dico: precisamente nella misura in cui tu sinceramente riconosci me dentro e cerchi con vero fervore di servirmi, precisamente in quella misura io ti adopererò; non importa quale sia la tua personalità, non importano le sue colpe, le sue tendenze, le sue debolezze. Io farò compiere anche a te, che cerchi di servirmi così, molte cose meravigliose nel risvegliare e vivificare i tuoi simili a un uguale riconoscimento di me. Io farò in modo che tu possa influenzare le vite di molti di quelli che vengono a contatto con te, ispirandoli e innalzandoli a più alti ideali, modificando il loro modo di pensare e il loro atteggiamento verso il loro prossimo e quindi verso di me.
Sì, tutti voi che cercate di servirmi, non importa quali siano i vostri doni, io vi renderò atti a essere una forza vitale per il bene della comunità, trasformando il tenore di vita di molti, ispirando e plasmando le loro aspirazioni e ambizioni, divenendo insomma un fermento benefico in mezzo alle attività mondane in cui vi collocherò.
Ma tu per intanto non saprai nulla di tutto questo. Tu forse aneli ancora a servirmi e brami una coscienza più intima di me, credendo di non fare nulla, di commettere molti errori e di non riuscire a vivere il tuo alto ideale di me; non comprendendo che questo anelare e bramare sono appunto i canali per mezzo dei quali io riverso la mia forza spirituale, che essendo completamente impersonale, viene adoperata da te senza avere coscienza che sono io dentro di te che l'adopero, per elaborare il mio intento nel tuo cuore e nella tua vita e nel cuore e nella vita degli altri miei e tuoi «sé».
Così, quando arriverai alfine a comprendere tutto questo, come certamente arriverai e lo proverai con l'uso pratico di tutto ciò che possiedi in mio servizio, io ti darò gradatamente la forza e l'abilità di usare coscientemente e impersonalmente il mio Potere, la mia sapienza e il mio Amore, nell'espressione della mia Idea divina che si sforza eternamente di manifestare per mezzo tuo la sua perfezione.
Vedrai perciò ben presto che la tua personalità umana, con tutte le sue facoltà, poteri e possessi, i quali in realtà sono miei e che agiscono per mezzo tuo, è pure completamente per il mio servizio e che vero successo e soddisfazione non si possono trovare che in tale servizio. Come il seme piantato sviluppa la pianta, così tale uso sviluppa l'abilità di usare coscientemente tutte le mie facoltà spirituali nell'espressione finale, perfetta, della mia Idea, che può essere espressa solo per mezzo della tua personalità umana.





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