Carissimo lettore avevi mai preso in considerazione la tematica dei metalli tossici e degli altri veleni ambientali?
Il lettore è
pregato di riflettere intensamente, per non più di dieci secondi, prima di
scegliere una tra le seguenti risposte:
a) No, credo di no.
Se avete risposto
così, allora forse sapete “all’incirca” cosa possa essere un metallo tossico,
ma vi sfugge magari la differenza con un metallo pesante. Inoltre, forse non
avete la più pallida idea di dove si trovino i metalli cosiddetti “tossici”,
pur sapendo in linea generale che l’ambiente è inquinato.
Ebbene, questo
testo potrebbe riservarvi delle brutte sorprese, in quanto non solo i metalli
tossici si trovano anche nei posti più insospettati e inimmaginabili, ma
possono aggravare, se non addirittura causare, un gran numero di malattie.
Grazie al cielo ci sono comunque dei modi
per difendersi, e questo libro vi spiegherà come prevenire, limitare e trattare
i danni da metalli tossici e altri veleni diffusi nell’ambiente.
b) So cosa sono i metalli tossici, ma non credo nella
leggenda secondo la quale sono dannosi per la nostra salute.
Come è spiegato
nel libro, non si tratta di credere o non credere, ma di accertare dei fatti
scientificamente provati: fisiologicamente parlando, il livello accettabile di
metalli tossici nei tessuti è dello 0,00.
Questo perché
quando è stato “progettato” l’organismo umano, il “creatore-designer” non ha
preso in considerazione la presenza nell’ambiente di massicce quantità di
metalli tossici e agenti inquinanti; non possediamo pertanto dei meccanismi in
grado di espellere, se non in minima quantità, queste tossine che quindi si accumulano
nei tessuti con il passare degli anni.
Non tutti i
metalli tossici però causano gli stessi effetti, e ritengo che questo sia uno
dei motivi per cui ancora pochi medici prendono in considerazione la tematica.
Nel libro è spiegato perché e come i metalli
tossici il più delle volte sono nocivi per la salute, ed è spiegato inoltre
perché certi soggetti potrebbero non accorgersi mai di essere intossicati,
mentre altri invece si trovano alle prese, magari già in tenera età, con i
sintomi di questa intossicazione.
c) Sono così preoccupato per gli effetti dannosi
attribuibili ai metalli tossici, e tra l’altro anche per le scie chimiche e per
la pianta con antiparassitari che è stata messa, contro la mia volontà,
nell’ufficio in cui lavoro, che sto pensando di andare in giro con la
mascherina chirurgica.
Ehm… no comment; la risposta si commenta da
sola; purtroppo molti, per esempio in Giappone, vanno già in giro con la
mascherina per difendersi dai fumi provenienti dai tubi di scappamento e,
continuando così, tra poco sarebbe bene fare lo stesso anche da noi!
d) È da un po’ di tempo che mi sto documentando in merito;
mi fa piacere che sia uscito questo libro in quanto spero di imparare qualcosa
di nuovo, ma innanzitutto mi farebbe piacere sapere cosa si può fare per
evitare danni alla salute.
Immagino e spero
che la maggior parte dei lettori abbia scelto quest’ultima risposta.
I più informati
avranno sicuramente sentito parlare della terapia chelante effettuata per
endovena con l’acido etilendiamminotetracetico (EDTA); questa terapia
“chelante” è così chiamata perché l’EDTA “afferra”, come fanno i granchi con le
loro chele, i metalli tossici e li porta fuori dall’organismo.
Ovviamente nel
libro si parlerà anche di questa terapia; purtroppo, però si tratta di una cura
non agevole da praticare, costosa e che presenta una serie di svantaggi, pur
trattandosi della terapia classica, in effetti inevitabile in certi casi.
La buona notizia
è che, nell’esperienza dell’autore e anche in quella di altri medici e
terapeuti che praticano da molti anni la terapia chelante negli Stati Uniti, in
Russia, in Germania e in altri Paesi, in realtà è spesso possibile
somministrare l’EDTA in modi diversi da quello per via endovenosa, e inoltre
esistono vari altri agenti chelanti, più “convenienti” in tutti i sensi.
INTRODUZIONE DA NON PERDERE!
Pot-pourri di fatti tristemente interessanti!
Pot-pourri di fatti tristemente interessanti!
Ecco alcuni
“stuzzichini” per l’appunto tristemente interessanti, che dovrebbero afferrare,
metaforicamente parlando, il lettore per la giacca e indurlo a leggere questo
libro in una nottata, naturalmente dopo averne regalato copie agli amici!
La dottoressa
Ella Thorpe, un medico che da anni si occupa della terapia chelante, ha
prelevato una goccia di sangue da 250 persone sane, che non presentavano alcun
sintomo clinico. Ebbene: ha riscontrato la presenza di metalli tossici nel 100%
dei casi; e il livello era altissimo nel 17% di questi casi, alto nel 22%,
significativo nel 39% e insignificante solo nel rimanente 2%.
Alcuni studi
hanno accertato che nello scheletro delle persone morte negli ultimi
centocinquant’anni si trova una quantità di piombo da 700 a 1000 volte più
elevata rispetto a quella degli scheletri di persone morte prima della
rivoluzione industriale. Eppure… è meglio non pensare di quanto aumenteranno
ulteriormente questi livelli nei prossimi venticinque-cinquant’anni.
Possiamo fare alcuni esempi
Nelle esalazioni dalla bocca delle persone che hanno
quattro otturazioni ai denti con amalgama d’argento, che contiene sempre
mercurio, vi è una percentuale di vapori di mercurio superiore al massimo
livello “accettabile” negli operai dell’industria. Quando la cavità orale è in
contatto con liquidi caldi, come ad esempio il caffè, o con sostanze acide, in
chi ha otturazioni con amalgama vi è un ulteriore aumento del vapore di
mercurio.
Se si prelevasse qualche otturazione con amalgama e la si
gettasse in un laghetto vi sarebbe, per eccesso di mercurio, un divieto di
pesca, nuoto e immersione in queste acque in base alla legislazione di molti
Stati negli USA.
Tutti i giorni più di cinquemila aerei sorvolano gli Stati
Uniti, inquinando l’aria; in Italia non saranno forse cinquemila, ma in virtù
della posizione geografica del nostro Paese sicuramente non sono pochi. È
ancora possibile trovare frutta e verdura del tutto “pulita”? Probabilmente no.
Se i deodoranti-antitraspiranti sono super-efficaci nel
prevenire odori potenzialmente imbarazzanti, c’è da “ringraziare” l’alluminio,
il quale si deposita letteralmente nelle ghiandole sudoripare, ostacolando così
la perspirazione. La prossimità anatomica delle ghiandole sudoripare ai
linfonodi mammari e il fatto che al giorno d’oggi una donna su tre sia a
rischio di tumore al seno, dovrebbero indurci a riflettere sul possibile nesso
con l’alluminio.
Pare che l’elemento più tossico in assoluto sia l’uranio e
il secondo in classifica il mercurio. Nella lista delle sostanze cancerogene il
piombo, il mercurio e l’arsenico occupano i primi posti in assoluto, mentre la
formaldeide, il cui uso è ammesso solo in proporzioni ultrainfinitesimali, è
solo al 244° posto.
L’arsenico è aggiunto all’acqua potabile in alcuni Paesi a
seguito del processo di filtrazione: questo metallo fa sì che particelle di
materiale organico e inorganico presenti nell’acqua possano coalescere, e ciò
facilita il filtraggio. Questo arsenico, però, una volta assorbito
dall’organismo umano può aumentare il rischio di formazione di trombi. Milioni
di persone che vivono nel Bangladesh sono a rischio di gravi danni agli organi
e di tumori a seguito dell’ingestione cronica di arsenico presente nell’acqua.
In Italia l’arsenico non viene “aggiunto” all’acqua potabile… ma c’è chi se lo
ritrova comunque negli alimenti e nelle bevande.
Negli anni in cui è vissuto Van Gogh, l’arsenico veniva
aggiunto alle pitture e il celebre artista eccentrico ne inalava costantemente
i vapori; c’è chi sostiene che egli dipingeva “come vedeva” (in modo anomalo)
in tutti i sensi!
Non è purtroppo facile stabilire il carico complessivo
(total body burden) di metalli tossici nel corpo umano; a tale proposito
sarebbe necessario farsi cremare per poi estrarre i metalli dalle ceneri e
pesarli!
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