Tranne poche persone che proprio non riescono ad apprezzarne né il gusto né la consistenza, la maggior parte degli italiani mangia senza problemi la melanzana, ortaggio originario della Cina e sbarcata in Europa grazie agli Arabi e che durante i mesi estivi compare sulle nostre tavole in diverse combinazioni e ricette. Il suo nome scientifico, Solanum melongena, ricorda il fatto che appartiene alla famiglia delle solanacee, insieme quindi al pomodoro, al tabacco, al peperoncino. La parte della melanzana che consumiamo ha la buccia lucente, nera, viola, bianca o rossa, mentre la superficie può essere liscia o a costole e la forma varia dal tondo all’oblungo all’ovoidale.
È diuretica e stimola l’intestino
La melanzana era anticamente considerata addirittura immangiabile: in effetti essa contiene una sostanza, la solanina, che rende sconsigliato consumarla a crudo. Di suo, tuttavia, la melanzana è un ortaggio poverissimo di calorie (ne apporta soltanto 16 per 100 grammi) ma la sua polpa tende ad assorbire molto i condimenti, in particolare l’olio, e questa caratteristica va tenuta in seria considerazione quando la si cucina.
La melanzana è molto ricca di acqua (elemento che costituisce circa il 93% della sua essenza) e per questo motivo stimola l’attività dei reni. Possiede anche una discreta percentuale di potassio, di vitamine A e C, di fosforo, di calcio, e di tannino, mentre ha una quantità irrisoria di grassi (0,1%) e contiene pochi zuccheri (2,6%). Inoltre, può vantare proprietà depurative ed è blandamente lassativa, oltre a regolarizzare e stimolare l’attività del fegato contribuendo ad aumentare la produzione e l’eliminazione della bile. Sembra che soprattutto nella buccia siano presenti sostanze che hanno effetti benefici sul pancreas e sull’intestino, oltre che funzionali per abbassare il livello di colesterolo nel sangue. Lamelanzana possiede un altro pregio: è ricca di fibre (tra le quali domina la pectina) che sono ben tollerate dall'intestino e contribuiscono a facilitarne il funzionamento.
Quando acquistate le melanzane, fate attenzione al picciolo che deve essere ancora attaccato, di un bel colore verde e senza parti secche, mentre sulla buccia non devono comparire ammaccature, parti nere e ammuffite, e la superficie deve essere liscia e tesa.
Quali varietà scegliere? Dipende dall’uso che se ne vuole fare in cucina: le melanzanerotonde sono ideali per essere affettate e cotte sulla piastra, mentre le melanzane ovali sono più indicate per farle ripiene oppure per ridurle a dadi e unirle a sugo di pomodoro, cipolla e aromi.
Con l’aceto sono più digeribili
In frigorifero, la melanzana si mantiene anche per 4 giorni, a patto però di non togliere il picciolo, che ne prolunga la vita e la freschezza. Le melanzane si possono anche tagliare e congelare, dopo essere state sbollentate, oppure conservate sott’olio, sempre dopo averle affettate e passate velocemente in acqua bollente addizionata ad aceto di mele (le rende più digeribili), prima di essere messe ad asciugare e quindi nei vasetti con spicchi di aglio, pepe, origano e olio.
by Riza.it
Nessun commento:
Posta un commento