30 Cose Che Devi Smettere Di Fare Da Oggi

Macrolibrarsi.it presenta il LIBRO: I Segreti dell'Intelligenza Corporea





Quando smetti di inseguire cose sbagliate, crei lo spazio per concentrarti sulle opportunità di crescita e sviluppo.

Allora, a cominciare da oggi...

1. Smetti di cercare di essere perfetto - Il mondo non premia i perfezionisti, ma coloro che portano a termine ciò che hanno iniziato.

2. Smetti di paragonarti agli altri - L'unica persona con cui competere sei te stesso.

3. Smetti di arrovellarti il cervello sul passato o di preoccuparti del futuro - Qui e ora è l'unico momento che ti è garantito. Il qui e ora è vita. Non mancarlo.

4. Smetti di lamentarti - Piangerti addosso non giova nè a te nè a coloro che ti sono vicino.

5. Smetti di covare rancore e risentimento - Perdona, lascia andare gli errori altrui. Trattenere queste emozioni è l'ostacolo più grande sulla strada della felicità.

6. Smetti di aspettare - Ciò che non inizi oggi difficilmente lo affronterai domani. Conoscenza ed intelligenza sono nulla senza azione.

7. Smetti di dire bugie - Nel lungo termine la verità si rivela sempre. Non mentire nè a te stesso nè al prossimo.

8. Smetti di avere paura di sbagliare - L'unico vero sbaglio che tu possa commettere è decidere di non agire per paura di sbagliare.

9. Smetti di dire "Non sono capace" - Come ha detto Henry Ford: "Che tu pensi di essere capace oppure no, in ogni caso avrai ragione".

10. Smetti di pensare di non essere pronto - Le migliori opportunità nel corso della nostra vita si presentano quando andiamo oltre la nostra zona di comfort, quindi all'inizio non ti sentirai mai completamente pronto. Tu agisci comunque, un piccolo passo dopo l'altro.

11. Smetti di cercare di fare tutto da solo - Come recita un detto: "Se vuoi andare veloce, va da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme agli altri".

12. Smetti di comprare cose di cui non hai bisogno - Non spendere soldi soltanto per cercare di fare impressione sugli altri. Non prenderti in giro, il benessere non si misura attraverso i beni materiali.

13. Smetti di incolpare gli altri per le tue responsabilità - Per vivere in pieno la vita dei tuoi sogni, devi assumerti piena responsabilità delle tue azioni.

14. Smetti di ingigantire i problemi - Di fronte ad una situazione problematica che ti affligge, domandati: "Questo problema sarà davvero tale da qui ad un anno?". Chiediti sempre se vale la pena preoccuparti.

15. Smetti di vivere in base alle aspettative altrui - Segui le tue passioni e i tuoi sogni, lavora duro per soddisfare le tue aspettative, non quelle degli altri.

16. Smetti di fare promesse che non manterrai - Non illudere o ingannare il prossimo. Dai di più di ciò che prometti.

17. Smetti di trattenere pensieri ed emozioni - Esprimi te stesso, comunica sempre ciò che senti, non tenere tutto dentro.

18. Smetti di evitare il cambiamento - Abbraccia le novità, non temere i cambiamenti. Dietro ogni cambiamento risiede un'opportunità di crescita.

19. Smetti di preoccuparti di ciò che gli altri pensano di te - Ciò che davvero conta è come ti senti con te stesso.

20. Smetti di cercare di controllare tutto - La vita è un fenomeno imprevedibile, lo saprai bene. Non cercare di avere tutto sotto controllo, non ci riusciresti.

21. Smetti di continuare a fare sempre le stesse cose - Espandi i tuoi orizzonti, esci dalla tua zona di comfort. Se continui a fare le stesse cose, continuerai ad ottenere sempre le stesse cose.

22. Smetti di fare multi-tasking - Fai una cosa e falla bene.

23. Smetti di pensare che gli altri non siano più importanti di te - Metti da parte il tuo egoismo, non dimenticare mai di pensare alle esigenze del prossimo.

24. Smetti di riempire ogni momento libero con impegni ed attività - Va benissimo stare da soli, a volte. Va benissimo non fare nulla, a volte. Rilassati.

25. Smetti di fare le cose sbagliate soltanto perché le ha sempre fatte - Fai ciò che senti essere giusto, ascolta il cuore. Pensa in grande.

26. Smetti di focalizzarti su ciò che non vuoi che accada - Concentrati sui tuoi sogni e sui tuoi obiettivi. Il pensiero positivo è alla base di ogni successo.

27. Smetti di prenderti troppo sul serio - Altri lo faranno. Impegnati sul serio, ma non dimenticarti mai di divertirti.

28. Smetti di pensare di poter fare un lavoro che odi per tuta la vita - La vita è troppo breve per accettare questo compromesso. Trova ciò che ti appassiona e lavoraci sodo.

29. Smetti di pensare a ciò che ti manca - Apprezza tutto ciò che già hai. La maggior parte delle persone su questa terra non è così fortunata.

30. Smetti di dubitare degli altri - Le altre persone sono  la risorsa più preziosa che hai. Fidati di coloro che ti sono vicino e non pensare di poter fare sempre tutto da solo





Raccolto da ViviZen

Reiki e il Senso del Rispetto






...premetto di essere nata in Italia e di essere sempre e soltanto vissuta nel brodo culturale occidentale,  ma ho avuto la possibilità di affacciarmi un pochino alla cultura Orientale grazie  alla Disciplina sportiva Judo appresa in giovine età ed, in un secondo momento, grazie all’incontro e conseguente innamoramento con Reiki.
   In tutti e due questi momenti di incontro “interculturale” ho avuto modo di comprendere, apprezzare ed infine condividere il forte Rispetto che viene originariamente espresso ed insegnato (o almeno dovrebbe) verso queste discipline e chi le pratica… tenendo bene a mente che stiamo parlando di una cultura del Rispetto molto ma molto diversa riguardo a quella occidentale…
   Fatto sta che, almeno a me, è venuto molto naturale, una volta ricevuta l’Armonizzazione di Primo Livello dell'Usui Reiki Ryoho e via via nel Reiki-Do provare, nutrire e coltivare il massimo Rispetto verso la Tecnica, verso il Fondatore e verso tutti i Praticanti ed Insegnanti che con Essa hanno interagito e tutt’ora interagiscono seriamente e professionalmente. 
   Inutile dire che a volte è stato un rispetto mal interpretato, mal ripagato e mal corrisposto, ma questo è un altro argomento, che ben si ricollega al brodo culturale occidentale.
   Fatto è che questo “trattamento” non è riservato solo al Reiki e a chi lo pratica seriamente, ma anche allo Yoga, allo Sciamanesimo, al Chaneling, al Buddhismo in tutte le sue diramazioni, ai Mantra e a chi li pratica, all’Ho’oponopono… e poi ognuno aggiunga la tecnica/disciplina che gli viene in mente. 
   Passi che la “denigrazione” arrivi da fonti esterne a questo, come dicono in molti, “mondo new age” (ma la nuova era è ogni giorno e sicuramente molte di queste discipline vantano natali ben più lontani della fine del XX secolo), ma quando la denigrazione e la mancanza di rispetto arriva propri0 dall’interno, dai Praticanti (mancati) o dagli Insegnanti, beh, in questo attimo preciso mi viene a cadere nel dimenticatoio il Primo Precetto: Solo per Oggi lascio andare la Rabbia… perché non si può… non si può far finta di non conoscere la “sacralità” che c’è dietro ad ogni movimento, ad ogni posizione, ad ogni parola e a chi, prima di noi, ci ha preceduto nel percorso Reiki… 
   Come Praticanti Reiki, abbiamo scelto – chi consapevolmente, chi meno – di servire l’Universo e le persone che a noi si affidano e non lo si può fare con la leggerezza che solitamente si riserva ad una pizzata tra amici.
   È ben vero che il Sensei Usui ha reso questa Tecnica così semplice da poter essere alla portata di tutti, ma ciò non vuol dire che esista un conseguente diritto a sminuirla, ad offenderla, soprattutto quando questo accade per Ego, scarsa comprensione del Dono che si è ricevuto e che si va a donare agli altri, e la noncuranza del “vè, ho trovato un modo facile per crearmi una rendita, altro che vendere polveri, pasticche, cremine… tze”... insomma, atteggiamenti di quelli che io chiamo “amichevolmente”  Reikisti della domenica o da salotto.
   Ogni forma di Reiki è una disciplina/tecnica che richiede discernimento, applicazione, studio, pratica, approfondimenti, meditazioni e, soprattutto, che dev’essere riportata nella nostra vita quotidiana.
   Dopo il Primo Livello, che doverosamente, in rispetto dell’indicazioni del Sensei, dovrebbe essere accessibile a chiunque lo richieda, senza grandi “obblighi”,  il Secondo Livello è fatto di insegnamenti di Vita; da qui inizia il Percorso di Crescita Personale e Spirituale, si inizia a seguire un percorso, Reiki-Do, fatto di osservazione dei Cinque Precetti e loro messa in pratica nella vita quotidiana, di meditazioni quotidiane (mattina e sera) sui Precetti stessi e su argomenti fondamentali per il proprio percorso di Crescita, di autotrattamenti, di Trattamenti agli altri fino all’obbligo del mettersi a servizio completo, tramite l’insegnamento, derivante dal Ricevimento della Maestria; ricordando che il Terzo Livello è uno Step, la Maestria un altro. Ma, alla fine, crediamo davvero che Usui abbia lasciato così pochi Maestri perché aveva paura che gli “rubassero” il lavoro e conseguentemente gli incassi?
   Giustamente vi potreste domandare da dove venga così tanta “saccenza” da parte mia… beh, potrei rispondere che sicuramente viene dalla storia del Reiki e dalle parole e azioni del suo Creatore.
   Basta informarsi, leggere le parole scritte dal Maestro e da chi ha effettuato anni ed anni di ricerche su Mikao Usui. Basta, una volta venuti a conoscenza del fatto che Usui teneva con sé i suoi Allievi dai 2 ai 5 anni, comprendere, almeno un pochino ino ino di più la serietà della Disciplina e dei suoi Praticanti e del Rispetto rivolto ad Essa. I suoi “discepoli” vivevano con lui nel suo Dojo, dove studiavano e praticavano… praticavano e studiavano… Reiki ha salvato, curato, aiutato migliaia di persone in Giappone, tanto che arrivavano a Usui persone da ogni parte dell’Isola e degli Stati vicini. 
   Non sentite anche voi, ora, quel profumo di Rispettoso orgoglio nella Tecnica a cui vi siete o vi state avvicinando?

   Eppure, ancor oggi, nonostante si navighi in triliardi di miliardi di bit di informazione, è facile trovare Insegnanti in grado di spiegare che Usui Sensei era un Monaco Cattolico che insegnava in una scuola Cattolica… e che tutta la sua ricerca era partita dallo sconvolgimento creato in lui dalla domanda postagli da un suo scolaro: “Come facevano Gesù e Buddha a guarire attraverso l’imposizione delle mani”… insegnanti che praticano Seminari Mordi e Fuggi che vanno dalle 2 ore alle 2 giornate… dimenticando che il mettersi a servizio tramite l’insegnamento significa “insegnare” costantemente ed essere presenti ogni qual volta l’Allievo necessita di aiuto e affiancamento. Si sono così creati, negli anni, movimenti di Allievi orfani di Insegnante che navigano alla ricerca di altri “maestri”, di insegnanti di buon cuore che li aiutino a capire qualcosa di una tecnica che hanno annusato e trovano interessante ma di cui, alla fine, non hanno compreso molto se non concetti astratti e possibilità remote di guarigione “miracolosa”… contrapposti a movimenti di insegnanti che creano dipendenza volontariamente negli allievi per portare a casa il maggior vantaggio economico possibile… di movimenti del “Primo Simbolo si” e “Primo Simbolo no”…
   Beh, senza continuare a giudicare, che non è buona cosa, anche il giudizio è mosso da un profondo rammarico nei confronti di chi manca di rispetto a questa centenaria Tecnica di Guarigione e Crescita, permettetemi di ribadire questo concetto di Rispetto… se vi avvicinate per la prima volta a questa Tecnica, anche se non la comprendete, anche se capite che non vi piace, che non fa per voi, anche se il maestro che avete scelto non vi piace, non mancate di Rispetto alla Disciplina; se siete stati Armonizzati e, forse, abbandonati, dal vostro “maestro”, leggete libri, informatevi, praticate e ancora praticate, avvicinatevi a gruppi di Pratica e Scambio Trattamenti; Reiki stesso vi aiuterà a trovare la giusta strada per accedere ad insegnamenti più alti e più utili a voi… insomma, qualsiasi cosa sia successa o succeda, portate sempre Rispetto a questa, per molti, Filosofia di Vita che ha condotto molti di noi ad una forte Crescita Personale e Spirituale.
   Ricordiamoci però continuamente che l’Insegnante di Reiki ed il Praticante, così come gli Insegnanti e i Praticanti di ogni disciplina, sono, prima di tutto, “uomini e donne in cammino” verso una meta ben precisa, ma non ancora giunti… quindi dotati di un'umanità che ancora si muove e si manifesta… non aspettatevi mai di trovarvi davanti ad un Guru, perché questo è il primo modo per venire delusi… cadendo così nella mancanza di Rispetto verso la Tecnica/Disciplina.

Con doveroso Rispetto a chiunque la pensi diversamente da me, Luce e Amore


Sifra

Il Maestro Zen e lo Scorpione - La Vera Natura



Un Maestro Zen vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall'acqua.
Quando lo fece, lo scorpione lo punse.
Per effetto del dolore, il Maestro lasciò l'animale che di nuovo cadde nell'acqua in procinto di annegare.
Il Maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l'animale lo punse ancora.
Un giovane discepolo che era lì gli si avvicinò e gli disse: "Mi scusi maestro, ma perchè continuate? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall'acqua vi punge?". Rispose il Maestro: "La natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è di aiutare".
Allora il Maestro riflettè un attimo e con l'aiuto di una foglia tirò fuori lo scorpione dall'acqua e gli salvò la vita, poi, rivolgendosi al suo giovane discepolo continuò: "non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni. Perchè gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai donando. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l'amore che vive in te.
Gli uni perseguono la felicità, gli altri la creano.
Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione; perchè la tua coscienza è quello che sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te...
Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille e una ragione per sorridere".




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