Se il mal di testa è provocato da uno squilibrio dell’organismo, è possibile affrontarlo con i cibi giusti che scacciano la crisi in poco tempo.

     È cosa piuttosto nota che la cefalea o mal di testa sia frequentemente influenzata da fattori psichici (come lo stress) e da disequilibri organici (come le difficoltà digestive, un affaticamento epatico e la sindrome premestruale) che coinvolgono l’intero organismo.
     La cefalea, che si presenta con una sintomatologia e una ricorrenza variabili, richiede anzitutto un’alimentazione mirata: consumare cibo sbagliato può scatenare l’attacco, mentre una dieta attenta aiuta a ridurre la forza e la frequenza dei sintomi.

Espansiva o contrattiva? Scopri il tuo “tipo” di mal di testa e troverai la cura.
     Chi soffre di cefalea lo sa bene: il mal di testa può variare di intensità e durata a seconda delle circostanze in cui si presenta. Per curarsi bene è necessario tenerne conto: solo così è possibile mettere in campo risorse mirate e veramente efficaci contro la cefalea, sia in sede preventiva sia quando è necessario intervenire per curare. Ecco una classificazione semplice ma puntuale: individua a che tipologia appartiene la tua cefalea e segui i consigli personalizzati.
-    Cefalea espansiva
     La cefalea espansiva compare all’improvviso. Può essere provocata dalla tosse, dallo sforzo o dall’ingestione di bevande o alimenti ghiacciati, alcool, succhi di frutta.
Come la riconosci: l’esordio è molto rapido. Hai la sensazione che il dolore sia davvero forte.

-    Cefalea contrattiva
     Questo tipo di cefalea, che riconosce varie cause, affligge gravemente la persona a volte con dolori intensi localizzati alle tempie, a un occhio oppure a tutta la testa, variando in frequenza, intensità e durata.
Come la riconosci: in genere l’attacco è scatenato da una forte e continua tensione muscolare (soprattutto al tratto cervicale), da una condizione di irritazione nervosa o in alcuni momenti tipici del mese (è il caso della cefalea premestruale) o della settimana (in genere nel week end).

I segreti alimentari per curare ciascuna tipologia senza usare i farmaci
     Il rapporto tra alimentazione e cefalea è stato indagato da numerose ricerche internazionali. Spesso si arriva però a conclusioni che vengono facilmente date per acquisite: per esempio, è piuttosto frequente sentir consigliare il caffè come rimedio di pronto effetto per la sua azione vasocostrittrice, senza tener conto di alcuna variabile individuale. In realtà, la validità di una prescrizione si basa proprio sulla valutazione della sua adeguatezza caso per caso: così, la stessa caffeina, che può giovare a qualcuno, può essere invece nociva per un’altra tipologia di paziente.

Come identificare il proprio “tipo”
     Per chi soffre di cefalea è determinante capire a quale tipologia appartiene il proprio disturbo. Oltre a verificare la corrispondenza tra il proprio caso e le caratteristiche indicate nel riquadro qui sopra, è possibile ricorrere a un semplice trucco: mangiare, appena inizia l’attacco, un pezzetto di prugna Umeboshi (reperibile nei negozi di alimentazione naturale). È un alimento salato, quindi contrattivo: perciò, se non cambia nulla o se il sintomo migliora la cefalea è di tipo espansivo. Se peggiora, è contrattiva o legata al fegato.

Le regole base
     Una volta determinata la tipologia di cefalea, è utile adeguare la dieta al disturbo, eliminando i cibi che possono scatenare o peggiorare la sintomatologia. Si ragiona seguendo un criterio di similitudine: chi soffre di cefalea contrattiva dovrà evitare gli alimenti che creano costrizione dei vasi sanguigni; a chi, viceversa, soffre di cefalea espansiva sono sconsigliati quelli che causano dilatazione.

I “no” della cefalea contrattiva…
     Se la cefalea è contrattiva, è bene evitare il sale, le uova, la pancetta, la carne, il pollo, il pesce e alcuni latticini (formaggi salati e a pasta dura, yogurt e ricotta).
… quelli della cefalea espansiva…
     Al bando lo zucchero, i succhi di frutta, alcuni ortaggi (pomodori, lattuga e patate. Ma soprattutto, state alla larga dal caffè e dall’alcool, che causano una vasodilatazione importante.
… e per tutti, la dieta depurativa
     Per tutti, disintossicare il fegato è determinante. L’obiettivo è facilmente raggiungibile consumando preferibilmente ortaggi e minestre (escludendo gli ortaggi eventualmente sconsigliati), cereali (riso, pane e pasta, meglio se integrali) e proteine vegetali (legumi e derivati della soja).

1.  1. Cefalea espansiva – Gomasio e Umeboshi, i rimedi di pronto effetto.
     Come abbiamo visto, le cefalee espansive coincidono con le cefalee acute, quindi, spesso con l’ingestione di alimenti espansivi come l’alcool e i cibi molto zuccherati. In questo caso i rimedi sono il gomasio e l’Umeboshi, appropriati per due motivi: oltre ad essere contrattivi, tamponano l’acidità presente nei tessuti a causa dello stress e della cattiva alimentazione.

Gomasio (sale di sesamo)
     È un condimento tipico della cucina macrobiotica. Puoi trovarlo già pronto nei negozi di alimentazione biologica o prepararlo in casa. La ricetta: procurati una tazza di semi di sesamo tostati. Tritali e aggiungi due cucchiai di sale marino.
Come usarlo: porta con te uno scatolino con il gomasio e prendine un pizzico ai primi accenni di mal di testa. Puoi anche usare il gomasio come sostituto del sale, per insaporire le pietanze.

Prugne Umeboshi
     Per la loro capacità di riequilibrare il fegato, sono tradizionalmente usate dalla medicina cinese nella cura della cefalea. Si tratta di una speciale varietà di prugne, messe sotto sale per un anno.
Come usarle: mangiane un pezzetto come snack, oppure come rimedio di pronto soccorso quando avverti i primi sintomi.
Dalle Umeboshi si ricava anche un aceto, che puoi usare per condire le insalate. Tieni conto però che l’aceto di Umeboshi è già salato, quindi per completare il condimento è sufficiente aggiungere poco olio d’oliva.

1.   2. Cefalea contrattiva: lo zenzero analgesico funziona in 30 min.
     Le cefalee contrattive coincidono prevalentemente con quelle croniche e quindi dipendono da stress, tensione, superlavoro ma, anche, da eccessiva ingestione di alimenti salati e carne e carenza di liquidi. I rimedi per queste cefalee consistono in sostanze fredde, liquide e dolci, quali:
Zenzero sulle pietanze
     Per la medicina cinese, questa radice ha virtù espansive, proprio quello che ci vuole per contrastare la cefalea contrattiva. Una qualità confermata anche da una ricerca danese: secondo lo studio, lo zenzero blocca il dolore in 30 min. preso con regolarità, è un buon alleato nella prevenzione.
Come consumarlo: procurati la radice, puliscila e grattugiala. Usala al momento per insaporire le tue pietanze: carne, verdure lesse, frutta cotta. In alternativa, procurati in erboristeria le capsule di zenzero e bevine una al giorno per prevenire, tre per curare.

Succo di albicocca
     Compensa la carenza di liquidi che spesso favorisce una cefalea contrattiva. In più, ha un buon effetto depurativo, capace di eliminare le tossine accumulate con una dieta iperproteica.
Come consumarlo: la scelta più azzeccata è prepararlo fresco con la centrifuga. In ogni caso, è possibile sfruttarne i benefici bevendone con costanza almeno quattro bicchieri al giorno: a colazione, a metà mattina, a merenda e dopo cena.

Il consiglio in più: bevanda anti-emicrania
     Se il sintomo prevalente è l’emicrania, il disturbo in genere dipende da un sovraccarico del fegato. Da un punto di vista dietetico, sono validi i rimedi indicati per la cefalea contrattiva. In più, è indicata una speciale bevanda, da gustare tutti i giorni.
La ricetta: mescola una tazza di tè al limone con un cucchiaino di sciroppo di acero. Aggiungi mezzo cucchiaino di zenzero. Bevi caldo.