la voce del mare: UN PICCOLO AIUTO PER LUCIA

Vi lascio il link di un post che, se volete/potete, sarebbe importante diffondere il più possibile... Grazie


la voce del mare: UN PICCOLO AIUTO PER LUCIA: "Ho bisogno del VOSTRO AIUTO! Ecco la mia montagna da scalare. Dopo l' approvazione da parte di Gianni vi chiedo il vostro aiuto. Vi ..."

AYURVEDA. I SUOI PRINCIPI E CONCETTI BASE.

Oltre 5000 anni fa si sviluppò un sistema curativo meraviglioso e completo chiamato "Ayurveda". Tale termine, che deriva dalla parola “Ayu” che significa Vita e “Veda” che significa Conoscenza, ha un contenuto che va oltre a quello di sistema curativo. Infatti racchiude in sè l'Arte e la Scienza del vivere. 
Questa scienza olistica è unica in quanto, oltre a curare gli squilibri del corpo, si occupa anche degli squilibri relativi alla mente e allo spirito. Seguire in maniera corretta i Principi Ayurvedici può aiutare a mantenere giovane la propria salute.
L'Ayurveda affonda le proprie origini nel "Charak Samhita" un trattato che risale a 3.500 anni fa, che, a sua volta, si basava sul "Agnivash Samhita", l'opera più antica di quei tempi che risaliva a migliaia di anni addietro. Di base, l'Ayurveda si propone di diffondere una qualità di vita migliore, agendo non soltanto sul corpo ma anche sulla mente e l'anima. Il Charak Samhita si suddivide in otto branche che comprendono tra l'altro il Ringiovanimento, la Cura delle malattie, la Chirurgia maggiore e minore, la Tossicologia, gli Afrodisiaci, etc. Uno dei rami dell'Ayurveda che si occupa della guarigione delle malattie, chiamato "Kaya-Chikitsa" è strutturato in maniera organica secondo terapie, patologie, anatomia, fisiologia, farmacologia, etc. 
E' a conoscenza di pochi il fatto che molte recenti scoperte mediche erano già state oggetto di studio nell'Ayurveda più di 5.000 anni fa: per esempio, lo studio di geni e cromosomi era già stato affrontato e spiegato a fondo da questa antica medicina indiana.
Secondo l'Ayurveda, l'Universo, il Macrocosmo, il Microcosmo e l'Essere Umano sono parti del Panchmahabhoot.

I cinque elementi base.
 
1. Terra (Prithvi) Nell'universo, l'elemento Terra fornisce solidità e compattezza, struttura il pianeta e dà sostegno e nutrimento agli
esseri viventi. Similarmente, nel corpo umano l'elemento Terra si materializza nella struttura ossea e muscolare che dà forma e sostegno al corpo stesso. Se l'elemento Terra è in eccesso, si manifesta pesantezza, grossezza e
lentezza nei movimenti. Il consumo esagerato di carne, minerali e dolci conduce ad una eccessiva formazione dell'elemento Terra nel corpo umano.

 
2. Acqua (Apa o Jala) L'umidità, la fluidità, il nutrimento, la vischiosità e la pesantezza sono caratteristiche peculiari dell' elemento Acqua.
Un eccesso o una scarsità di acqua sul pianeta Terra impedisce lo sviluppo delle diverse forme di vita: per esempio, troppa acqua nel terreno lo rende fradicio, ostacolando la vegetazione, mentre una scarsità di acqua non
nutre le piante, rendendole secche e spoglie. Nel corpo l'elemento Acqua si manifesta sottoforma di plasma, protoplasma, citoplasma, fluidi linfatici, etc. Un suo eccesso provoca grossezza ed edema, mentre una sua carenza
è all' origine di stati di disidratazione generale o locale.
Uno smodato consumo di latte, succhi di frutta zuccherati, olio, acqua e burro, provoca un aumento dell'elemento Acqua nel corpo.

 
3. Fuoco (Tej) Il calore e l'intensità sono le caratteristiche primarie del Fuoco la cui funzione consiste nel favorire la digestione ed il
corretto funzionamento del metabolismo. Nell'Universo l'energia solare stimola il metabolismo e la trasformazione di energia in nutrimento nelle piante. Nel corpo umano, l'elemento Fuoco regola la secrezione degli enzimi, dei succhi
gastrici, il sangue, il ciclo metabolico, etc. Un eccesso dell'elemento Fuoco nell'universo brucia la vegetazione mentre una scarsità ne inibisce la crescita.
Un eccesso di calore nel corpo provoca sensazioni di bruciore, mentre una sua carenza altera le funzioni metaboliche e digestive, ostacolando la crescita del corpo. L'elemento Fuoco è presente soprattutto nei cibi piccanti e speziati.

 
4. Aria (Vayu) In natura l'elemento Aria è leggero, secco, freddo, instabile e impercettibile. Nell'universo è responsabile del
movimento della materia. Nel corpo umano funzioni come il movimento degli arti e dei muscoli, il fluire dello sperma, l'urinazione, la defecazione, la trasmissione degli impulsi nervosi, la respirazione, etc., sono controllate
dall'elemento Aria. Una elevata presenza di Aria rende il corpo molto leggero, magro e conduce a malattie connesse alla mobilità come per esempio, artrite, asma, stitichezza, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, etc. La
stabilità mentale e fisica risulta inoltre disturbata.
L'elemento Aria predomina nelle lenticchie, fagioli, ceci, etc.


5. Etere (Akasha) Questo elemento si caratterizza per la sua leggerezza, morbidezza, impercettibilità, volatilità. Lo spazio è il vuoto
nell'universo che favorisce la mobilità. Infatti se una stanza è piena di oggetti solidi, il movimento sarà impossibile o
limitato. Anologamente il corpo umano è composto da numerose strutture vuote, come il tratto digestivo, i vasi
sanguigni, i pori delle membrane cellulari, gli spazi all'interno delle orecchie, che permettono un costante
movimento di solidi e liquidi. L'assenza dell'etere in uno di questi organi vuoti, provocherebbe dei blocchi con
conseguente limitazione dei movimenti.

Gli angeli, conoscerli, amarli e seguirli - LE GERARCHIE ANGELICHE

Angelo significa Inviato, Nunzio, Ambasciatore. E' uno spirito puro dotato di intelletto e volontà perfetta, creato da Dio nel primo giorno della sua creazione o, come vogliono altri, prima della creazione del mondo. Il numero degli Angeli è grande e non può essere conosciuto che da Dio solo.
Essi sono divisi in tre Gerarchie ciascuna delle quali è composta da tre Ordini o Corti, ovvero:
Prima Gerarchia, o Suprema: Serafini, Cherubini e Troni.
Seconda Gerarchia, o Media: Dominazioni, Virtù e Podestà.
Terza Gerarchia, o Infima: Principati, Arcangeli e Angeli.

La Suprema Gerarchia riceve immediatamente le illuminazioni da Dio e le comunica alla Media.
Questa le attua passandole all'Infima che ne partecipa e le porge agli uomini.
Ai nomi dei nove Cori Angelici corrispondono altrettanti uffici, perciò si dice che i Serafini sono tutto ardore di carità; i Cherubini luce d'intelligenza, I Troni, sede dell'Onnipotente; le Dominazioni, zelanti
la gloria di Dio; le Virtù, rivestite di forza divina a bene del mondo; le Podestà armate contro l'inferno e le forze delle tenebre; i Principati, presidenti alla protezioni delle grandi società religiose e civili; gli
Arcangeli, proposti al patrocinio delle nazioni, Diocesi e Comunità religiose; gli Angeli, alla custodia del genere umano.
E' di fede poi che ciascuno uomo, sin dal suo nascere, è dato dalla bontà e misericordia di Dio ad un Angelo perché sia custodito in tutte le sue vie. San Tommaso inoltre dice che non soltanto i cristiani buoni hanno questo Angelo, ma anche i malvagi ed anche gli stessi infedeli. Ci resta da dire qualcosa
intorno ai ministeri Angelici. 

Tali ministeri sono cinque: 

1. Innalzare un perpetuo canto al Signore.

2. Offrire a Dio le preghiere dei mortali. Dio costituì gli Angeli come fossero tanti fedeli servitori, incaricati di raccogliere le preghiere, e quasi fossero memoriali dei poveri, di presentarglieli e di darne
alla sua presenza lettura, perché proprio nessuna istanza passasse inosservata.

frammenti di vita: Il piccolo carrarmato BIondo

frammenti di vita: Il piccolo carrarmato BIondo: "In un mondo dove le ragazzine Prentendono l'accessorio alla moda, in cui non sono mai contente di quello che hanno e quello che hanno non è..."

eliotropo: OSHO

eliotropo: OSHO: "A ogni pezzo delle antiche credenze che cade giù come una vecchia e arrugginita armatura, diventi sempre più leggero e più capace di c..."


Alcuni libri di Osho:

Il Sussurro della Sorgente Interiore

Lo Specchio del Cuore

L'ABC del Risveglio

La mia Via

Il Miracolo più Grande

La Vita è Dono

Essere se Stessi

Il Candore della Dignità

Innamorarsi dell'Amore

La Meditazione Passo dopo Passo

La meditazione riduce l'impatto emozionale del dolore




Meditare è di sicuro uno dei metodi naturali migliori per diminuire l’impatto emozionale del dolore fisico nella nostra esistenza. Sono stati fatti e sono tutt’ora in corso numerosi studi su questo fenomeno da parte di numerosi centri di ricerca. 

Gli scienziati dell’Università di Manchester hanno incluso nel loro studio persone con un range di esperienza meditativa variabile da pochi mesi a decenni. Si è visto che soltanto chi meditava da molti anni sperimentava il dolore in modo differente dai non meditatori.
Una scoperta che potenzialmente potrebbe essere in grado di aiutare circa un 40% di persone affette da dolore cronico che non riescono a gestirlo con altri strumenti medici e terapeutici. E recentemente sono stati istituiti studi per verificare se la meditazione possa anche offrire un sollievo in coloro che, a causa dei dolori, sono anche affetti da depressione.
La ricerca si è basata sullo studio con scansioni cerebrali mentre un raggio laser veniva utilizzato per indurre dolore. In questo modo si è osservato in alcune aree del cervello un improvviso aumento dell’attività, che in pratica spingerebbe il cervello ad anticipare la sensazione di dolore. Le aree maggiormente interessate all’attività più vivace sono state quelle della corteccia prefrontale del cervello, che altri studi avevano indicato come quella in cui vengono regolati i processi di attenzione e reazione psichica quando ci si sente minacciati. I ricercatori spiegano che la meditazione spinge il cervello ad essere sempre allenato e più pronto ad affrontare eventi negativi come l’insorgere del dolore.
Il tipo di tecnica di meditazione usata variava da persona a persona, ma tutte avevano in comune la pratica della consapevolezza come quelle su cui fonda la Terapia Cognitiva Basata sulla Consapevolezza, raccomandata per la depressione ricorrente dall’Istituto Nazionale per la Salute e l’Eccellenza Clinica.

La pericolosità di una mente incontrollata


Che cosa fate con i vostri pensieri?

Nel campo delle azioni, si può dire che la maggior parte della gente è piuttosto brava e ragionevole. Applica le regole, rispetta le leggi della società. Interiormente invece, è un'altra cosa: si permette di tutto! Chiedete agli esseri umani che cosa fanno con i loro pensieri, con i loro sentimenti, con la loro immaginazione! Creano delle nuvole, dei fumi, delle nubi, e anche delle creature mostruose. E quando, poi, si sentono stanchi, angosciati, persi, malati, non ne comprendono nemmeno il perché!
Se si volessero fermare un attimo a riflettere, le persone in buona fede sarebbero obbligate a riconoscere che
in un certo momento dalla loro vita hanno avuto dei pensieri e dei sentimenti veramente malsani, distruttivi, criminali. Ebbene, tali pensieri e sentimenti non rimangono senza effetto. Voi credete che solo i gesti, le parole, le azioni abbiano veramente delle conseguenze e che ciò che accade nel mondo interiore può restare senza effetto?... No, vi sbagliate. Tutto ciò che mettete in moto nel vostro mondo interiore produce dei risultati; certo occorre più tempo per vederli apparire, ma infallibilmente un giorno appariranno.
Evitate di preoccuparvi di sapere se i vostri pensieri e sentimenti si realizzeranno: prima o poi si realizzeranno di sicuro. Preoccupatevi solo di capire se tali pensieri e desideri sono buoni, perché se fossero cattivi, il giorno in cui si realizzeranno, avrete di che lamentarvi, allora sarà troppo tardi.


Come usate le vostre parole? 

Coloro che conoscono il potere della parola fanno molta attenzione alle frasi che pronunciano poiché sanno che gli spiriti tenebrosi del mondo invisibile possono un giorno appropriarsene, pel metterle in atto, sotto qualsiasi forma. La parola è come un supporto materiale che voi fornite: essi se ne impadroniscono e la utilizzano per seguire i loro dannosi disegni.

Vita impersonale - IO SONO - Maestro Saint Germain

IO SONO la Via e voi non mi seguite.

IO SONO la Verità e voi non mi credete.

IO SONO la Vita e voi non mi cercate.

Se siete infelici non rimproveratelo a ME!

E Iddio disse a Mosè: Così dirai ai figlioli d’Israele:

«Colui che si chiama IO SONO mi ha mandato da voi».

Esodo, cap. 3, versetto 14

IO SONO 
Io sono. A te che leggi, io parlo. A te, che per lunghi anni, vagando innanzi e indietro, hai con ardore cercato nei libri, negli insegnamenti, nelle filosofie, nelle religioni, non sai neppure tu che cosa: la verità, la felicità, la libertà, Dio.
A te, Anima stanca e scoraggiata, quasi senza speranza, che molte volte hai afferrato un barlume della verità cercata, solo per riconoscere che essa si dileguava come il miraggio nel deserto.
A te che credesti d'averla trovata in qualche grande istruttore, capo riconosciuto di una Religione, Fraternità o Società, e che ti pareva un «maestro» - tanto meravigliose erano la sua sapienza e le opere sue - solo per risvegliarti più tardi alla scoperta che quel maestro era soltanto una persona umana, con difetti, debolezze e colpe segrete, pur avendo potuto essere tramite di splendidi insegnamenti apparsi a te come la più alta verità.
A te, di nuovo stanco e affamato, senza guida; a te io sono venuto.
E sono venuto anche a te, che hai cominciato a sentire la presenza della Verità nella tua anima e cerchi la conferma di ciò che lotta vagamente dentro di te, per esprimersi.
Sì, a quanti hanno fame del vero «pane di vita» io sono venuto.
Sei tu pronto a ricevere il mio cibo? Se lo sei, fa cuore. Siedi.
Calma la tua mente umana e segui strettamente la mia parola qui pronunciata. Oppure forse ti allontani, deluso ancora una volta, con nel cuore il morso della fame insaziata?
Io! Chi sono io, che sembro parlare con sì conscio potere e autorità?

I CINQUE ESERCIZI DI RUDOLF STEINER

Verranno qui descritte le condizioni fondamentali per la crescita interiore. Pur con l'ausilio di talune misure prese nella vita esteriore e interiore, nessuno può pensare di progredire se non assolve a queste condizioni. Tutti gli esercizi di meditazione, di concentrazione o altro saranno privi di valore e anche in qualche modo nocivi se la vita non si attiene al senso di queste prescrizioni. Non si possono dare facoltà a un essere umano: si possono soltanto far sviluppare quelle che già ci sono in lui e che non si sviluppano spontaneamente a causa degli ostacoli esteriori e interiori che incontrano. Gli ostacoli esteriori si superano attenendosi alle regole di vita che seguono, invece gli ostacoli interiori si superano attraverso le particolari indicazioni date sulla meditazione, la concentrazione eccetera.

[1/a] La prima condizione consiste nel conquistare un pensiero perfettamente chiaro. A questo scopo bisogna liberarsi - almeno per un breve momento della giornata, anche per cinque minuti (ma più il tempo è lungo, meglio è) - dei pensieri che si muovono come fuochi fatui. Bisogna diventare padroni del mondo dei propri pensieri. Non se n'è padroni fin quando un condizionamento esteriore (la professione, una tradizione qualsiasi, le condizioni sociali, il fatto stesso di appartenere a un certo popolo, il momento della giornata, certi gesti che noi compiamo) ci detta un determinato pensiero e il modo stesso di svolgerlo. Durante quel breve momento di cui si è detto, con una volontà del tutto libera, dobbiamo svuotare la nostra anima del corso abituale e quotidiano dei pensieri e - di nostra propria iniziativa - porre un pensiero al centro della nostra anima. Non è necessario credere che debba essere un pensiero eccezionale o di particolare interesse. Il risultato interiore che ci si propone di raggiungere si ottiene meglio se, all'inizio, ci si sforza di scegliere un pensiero anche non interessante e il più insignificante possibile. La forza dell'attività propria del pensare - che è ciò che importa - viene da ciò maggiormente stimolata, mentre un pensiero che è interessante trascina da sé il pensare. E' preferibile eseguire questo esercizio di controllo dei pensieri concentrandosi su uno spillo piuttosto che su Napoleone. Ci si dice: "Parto ora da questo pensiero e di mia personale iniziativa gli associo tutto ci. che gli si può ricollegare obiettivamente". Alla fine dell'esercizio quel pensiero deve permanere nell'anima altrettanto vivo e colorito che all'inizio. Bisogna eseguire questo esercizio ogni giorno, almeno per un mese. Si può ogni giorno scegliere un nuovo pensiero ma anche conservare lo stesso pensiero per diversi giorni.

La rivoluzione Pacifica Spagnola... nessuno ne sta parlando




Io l'ho visto ed ho deciso di rinviarlo, perché penso riassuma in forma estremamente veritiera ciò che sta accadendo. 

Questa è la testimonianza di un ragazzo italiano:

Io sto vivendo personalmente da piú di una settimana ciò che qui si racconta. 


Venerdì 27 maggio mi sono svegliato ed é arrivata la polizia.

Ho visto. Ho sentito. Ho pianto.

Non si tratta di dar ragione o torto, non si tratta di giudicare. Non é per fare simpatia, o per invogliare nessuno ad unirsi. Ma almeno saperlo. Questo si.

Almeno si deve sapere perché dormiamo da due settimane per terra a 20 minuti da casa nostra, perché ci svegliamo all'alba, doccia e poi a lavorare, perché passiamo ore imparando una nuova forma di costruire, insieme, tutti uguali. 


Stessi diritti, stessi poteri. 


Non sono utopici futuri ciò di cui si parla. 


Si parla di equiparare il mondo politico al mondo di qualunque altro lavoratore, si parla di abolire privilegi feudali, si parla di trovare, insieme, alternative reali a problemi reali.


Abbiamo una mente: usiamola.


Abbiamo un cuore: usiamolo.


Abbiamo voglia di un mondo migliore: facciamolo.


Non ci cadrà dal cielo, nessuno ci regalerà un mondo migliore, siamo noi a creare il nostro mondo, ogni mattina in cui ci alziamo dal letto.


Parafrasando uno degli stupendi pensieri che ho avuto il privilegio di leggere in questi giorni, "magari mio figlio non vivrà in un mondo migliore, magari tutto questo non servirà a niente, ma guardandolo negli occhi voglio potergli dire di aver fatto tutto il possibile" Chiedo scusa se sono prolisso e noioso, ma il cambiamento da interno si propaga sempre più verso l'esterno.

Questo é solo un granello di sabbia, parlandone, raccontandolo in ufficio, o al vicino, anche solo leggendo queste righe ognuno di voi sta apportando il suo granello di sabbia.


Ringrazio e voglio bene ad ognuno di voi"


Matteo


Barcellona, 1 di Giugno 2001

INVOCAZIONE PER SCIOGLIERE ANTICHI VOTI

Quando gli operatori di luce si incarnarono inserirono parecchi blocchi nella loro personalità e nei loro campi energetici, blocchi che dovevano impedire loro, come incarnati, di recepire anzitempo chi sono in realtà.

Questi blocchi possono ora essere sciolti con il consenso di tutti gli alti consigli planetari, galattici e cosmici. Ciò vale per gli operatori/operatrici di luce e si estende a tutta la loro linea genetica-genealogica, risalendo fino agli inizi dei tempi.

Sta però ad ogni anima valutare se il momento appropriato è proprio adesso. Questo è generalmente il caso per gli operatori di luce.

Per questo scopo l’Arcangelo Ariel ha dato all’umanità la seguente invocazione.

Quando sentite che va bene per voi, pronunciate da soli o in un gruppo (il lavoro di gruppo è più efficace) con intensità e ferma intenzione la seguente invocazione:


“Revoco ogni e qualsiasi voto da me pronunciato per sperimentare l’illusione della non-consapevolezza”.

Quale portatore di luce della mia linea genetico-genealogica revoco questi voti per me e per i miei antenati.

Dichiaro l’annullamento di questi voti in quest’incarnazione e in tutte le nostre incarnazioni nel tempo e nello spazio, in tutte le realtà parallele, in tutti gli universi paralleli, in tutte le realtà alternative e universi alternativi, in tutti i sistemi planetari, in tutte le dimensioni dell’universo.

Chiedo la rimozione di tutti i cristalli, dispositivi, forme di pensiero, sentimenti, schemi, veli, ricordi nelle cellule, immagini della realtà, limitazioni genetiche e invoco la liberazione dalla morte – ADESSO!

In nome del diritto alla grazia e della dichiarazione di vittoria! Nel nome della dichiarazione di vittoria! Nel nome della dichiarazione di vittoria!

Come stabilito dallo Spirito Divino invoco il risveglio. Come stabilito dallo Spirito Divino noi siamo adessi risvegliati!

In principio Io Sono Colui/Colei che E’.  Bereschit, Ehyeh, Ascher Ehyeh!“.



L’ultima frase è un mantra che ha una profonda azione, è la versione ebraica di „In principio Io Sono Colui che E’”.

Quest’invocazione ripulisce contemporaneamente la cantina e il solaio e libera lo spazio per nuove energie che vogliono affluire, ed ora dobbiamo imparare a gestirle.

Invocazione tratta dal libro “Il Corpo di Luce”,

La malattia vista dall'Omeopatia

Dal punto di vista omeopatico la malattia è una eliminazione salutare di tossine che si sono accumulate nell’organismo e tale processo dovrebbe essere aiutato e sorvegliato dal medico che, secondo l’indicazione di Ippocrate “primum non nocere”, non dovrebbe mai usare sostanze che ostacolino questo lavoro di purificazione.
Contrariamente a questo principio, i farmaci allopatici sono considerati dall’Omeopatia come agenti che ostacolano i processi descritti in quanto accecano i sintomi della malattia più che eliminarne le cause profonde.
Il medico omeopatico osserva la costituzione del paziente e ne indaga il passato ai fini di prevederne il futuro. Questo per aiutare l’individuo a liberarsi dalle eventuali negatività, siano esse ereditarie, acquisite o frutto di disordini dovuti ad una vita non equilibrata. L’omeopatia è quindi una medicina a misura d’uomo; resta inteso che non si può delegare ad essa in modo totalitario la nostra salute. Elementi necessari su cui dovrebbe poggiare le fondamenta una cura durevole e completa sono: la correzione della dieta; un pensiero purificato dall’odio, paure, risentimenti e rancori; un tenore di vita armonico e tranquillo ed un buon rapporto verso tutte le creature.

La diluizione e la dinamizzazione omeopatica

La dinamizzazione omeopatica è la possibilità di far emergere nuove proprietà da una sostanza medicamen­tosa, diluendola e sottoponendola ad una serie di scuotimenti. Hahnemann chiamò questo scuotere la sostanza "dinamizzazione" e scrisse in proposito: "le dinamizzazioni omeopa­tiche, sono realmente un ri­svegliare nei corpi naturali delle pro­prietà medicamentose che restano celate fintanto che essi sono nello stato grezzo".
Il processo di dinamizzazione può essere usato con sostanze prese da tutti i regni della natura. Le sostanze solide vengono raschiate o triturate mescolandole con una certa quantità di lattosio come diluente inerte; quelle liquide vengono diluite utilizzando acqua o alcool. La soluzione ottenuta viene poi scossa vigorosamente al fine di liberare l'energia dinamica racchiusa nei suoi atomi.
Nel processo della dinamizzazione, ogni particella della sostanza o della diluizione da trattare, viene in intimo contatto con ogni parte della sostanza diluente, creando così una situazione  squisitamente energetica, che mette in evi­denza, gradino dopo gradino, aspetti celati della sostanza uti­lizzata.
Le diluizioni omeopatiche, sono effettuate secondo una specifica proporzione aritmetica. La prima diluizione decimale si ottiene diluendo la sostanza originale in 10 parti di solvente. La seconda diluizione decimale si ottiene dalla prima diluizione, aggiungendo una goccia di questa a 10 gocce di solvente. Ogni successiva diluizione si ottiene allo stesso modo, ag­giungendo cioè una goccia della diluizione precedente a 10 gocce di solvente e quindi scuotendo vigorosamente.
Il rapporto, fra i diversi gradi di diluizione, viene generalmente stabilito in modo decimale o centesimale. Le diluizioni decimali, che abbiamo visto nell'esempio precedente, sono indicate con la lettera D dopo il nome del prodotto, ad esempio Sulfur D6 indica la 6° diluizione decimale.
Le diluizioni centesimali, ovvero il rappor­to 1:100, sono invece indicate con la lettera C, ad es. C4 indica la 4° diluizione centesimale.
A volte dopo la D o la C compare anche una H che significa "diluizione fatta seguendo le istruzioni date da Hahnemann".
Ricordiamo che più una sostanza è stata diluita e più è forte la sua azione farmacologica. Con la 7° diluizione centesimale (C7), terminano le "basse diluizioni" che possono essere somministrate con relativa sicurezza anche da un princi­piante. Le diluizioni più alte dovrebbero essere lasciate alla di­screzione dei medici omeopatici di lunga esperienza, così che vengano prescritte quando ve ne sia reale bisogno.

Omeopatia... la storia

Il termine "omeopatico" de­riva dalle parole greche "omoios" (simile) e "patos" (malattia). La medicina omeopatica, si basa sull'aforisma Ippocratico "similia similibus curantur" che significa "il simile cura il si­mile"; principio che rende valide le vaccina­zioni fatte a scopo preventivo. 

La scoperta della medicina omeopatica viene attribuita a Samuele Hahnemann (1755-1843), anche se vanta origini assai remote che si possono far risalire alla Scuola Italiana dell’antica Magna Grecia. In effetti, già alcuni secoli prima di Cristo la scuola di Crotone aveva iniziato uno studio sistematico dell’uomo, che condusse alla formulazione dei concetti di “uomo armonico” (sano) e “uomo disarmonico” (malato).

Secondo tale Scuola l’uomo sano è un complesso di organi armonicamente funzionanti, dove nessuno di essi tende a prevalere o ad essere sopraffatto. L’uomo malato, invece, manifesta una disarmonia creatasi da una o più funzioni che tende a prevalere a scapito di altre, Empedocle aggiunse a queste idee il concetto di “elemento” che permette di classificare ogni cosa esistente come risultante dall’interazione tra le forze primordiali “attrazione/repulsione” ed i quattro elementi naturali: “Aria, terra, acqua e fuoco”.

Ippocrate raccolse tutti questi insegnamenti e, aderendo ai concetti precedenti, sancì che l’uomo deve essere considerato come una totalità che supera l’organismo fisico vero e proprio. Lo stesso Hahnemann ha attinto agli scritti di Ippocrate, padre della medicina, per compilare la sua grande opera “Organon”.

Verso il 150 a.c. sorse un’altra Scuola di pensiero, quella Galenica. Questa nuova Scuola, asserendo che il "contraria contrariis curantur" (il contrario cura i contrari), si mise in contrasto con il pensiero Ippocratico.

Questi due concetti, pur sembrando opposti tra loro, sono invece complementari, infatti vedono la medesima verità da due punti diversi: l’azione dei simili e quella dei contrari. Questa verità, qualora ben conosciuta, crea un valido strumento per fronteggiare i multiformi aspetti della malattia.

Più avanti nei secoli, Paracelso, con le sue investigazioni, arrivò per primo a constatare come certe sostanze creassero nell’organismo delle condizioni simili a quelle dovute a determinate malattie.

Il fondatore della moderna Omeopatia fu comunque Samuele Hahnemann, un brillante medico di Lipsia. Dopo le tante delusioni causate dalla medicina imparata all’Università, si presentò un giorno alle persone che lo attendevano per un consulto enunciando una frase divenuta memorabile: “Amici miei, non so alleviare le vostre sofferenze, non so guarirvi, non voglio approfittare del vostro denaro, tornate dunque alle vostre case”. Questa onestà gli fece perdere clienti ed il lavoro a corte. Per poter mantenere la sua numerosa famiglia fu costretto a ritornare al lavoro di traduttore, che aveva fatto in gioventù.

Risveglio spirituale

Come cooperare con i processi naturali del risveglio spirituale

Il risveglio spirituale è ordinato e progressivo quando viviamo in armonia con le leggi della natura, e la nostra aspirazione ad essere pienamente risvegliati è costante. La crescita è solitamente irregolare e inconsistente per le persone che non vivono in armonia con le leggi della natura, e che non aspirano al pieno risveglio.

Il risveglio spirituale procede attraverso sette stadi, ognuno dei quali è rapportato ai  chakra nella spina dorsale e nel cervello. Si possono conoscere le caratteristiche di ogni stadio osservando stati psicologici, comportamenti, capacità intellettuali, gradi di prontezza, capacità di percezione, e abilità funzionali determinati dai propri atteggiamenti mentali e stati di coscienza abituali.

In ciascuno dei primi sei stadi, alcune delle caratteristiche evidenti nei livelli inferiori possono anche essere presenti in quelli superiori, poiché man mano che la propria coscienza si chiarisce possono ancora essere influenti i condizionamenti subcoscienti problematici e le errate percezioni. Le vecchie abitudini di pensare e comportarsi, inoltre, devono ancora essere modificate. Nei primi stadi, quando la consapevolezza è annebbiata e frammentata, si possono avere intuizioni occasionali e aspirare alla conoscenza del Sé e di Dio. Negli stati avanzati, fino a che non si è trasceso (completamente N.d.T.) il senso illusorio del sé, le percezioni possono (ancora N.d.T.) essere errate.

Mentre leggi le descrizioni dei sette stadi, valuta a che punto ti trovi sul percorso del risveglio. Aspira a risvegliarti, ad essere libero, e a discernere intellettualmente e intuitivamente le realtà più elevate. Il tuo scopo più importante nella vita dovrebbe essere la realizzazione del Sé e di Dio. Puoi raggiungerle facendo ciò che è necessario affinché queste condizioni si manifestino.



Primo stadio: consapevolezza delle realtà fisiche confinata dall’ego



Le caratteristiche rapportate alla consapevolezza del primo chakra sono:



  • Torpore intellettuale. Interesse limitato alle cose materiali.

  • Si può presumere che il corpo sia il proprio essere reale e che la morte fisica sia la fine dell’esistenza.

  • Si scelgono i rapporti per convenienza, o li si basa su dipendenze emotive, credenze tradizionali o culturali, e abitudini.

  • Atteggiamento mentale, modi di pensare, comportamenti e stili di vita sono spesso molto influenzati dal gruppo di appartenenza, da condizionamenti subcoscienti, ricordi e abitudini.

  • La consapevolezza spirituale è minima. Si possono dare per buone credenze sempliciste, irrazionali e fondamentaliste che donano un certo grado di conforto emotivo. Si può pregare ad un concetto immaginario di Dio. Si può sperare di sperimentare il paradiso dopo il soggiorno terrestre, evitare l’inferno, o di essere redenti dalla Grazia a causa del buon lavoro, della propria fede in Dio, o per merito di un salvatore Suo agente.

Come usare efficacemente l'immaginazione creativa. 2° parte

La creatività è l’abilità di manifestare o produrre una cosa, un evento o una circostanza. L’immaginazione è il potere spirituale innato che abbiamo, per formare un’immagine mentale o un concetto che non esiste ancora o che non è ora percepito.

L’immaginazione può e deve essere utilizzata creativamente per soddisfare giusti desideri, migliorare tutti gli aspetti delle nostre vite, raggiungere scopi di valore, e facilitare una rapida e soddisfacente crescita spirituale. La legge fondamentale di causa ed effetto in riguardo alle nostre circostanze, prevede che i nostri stati di consapevolezza determinino i nostri stati mentali, e che i nostri stati mentali e di consapevolezza determinino a loro volta le nostre percezioni e le nostre esperienze personali. 


Quando la nostra consapevolezza è chiara, possiamo percepire con accuratezza e pensare razionalmente. Quando la nostra consapevolezza è annebbiata e frammentata, è facile che le nostre percezioni siano errate e che i nostri pensieri siano disorganizzati.



Al livello di autoconsapevolezza, siamo uno con la suprema coscienza all’interno della quale tutto esiste. Al livello della mente siamo uno con la mente universale attraverso la quale la suprema coscienza si esprime, e che è rispondente ai nostri stati mentali abituali, ai nostri desideri, bisogni e intenzioni.

I sette Fiori Di Bach che adoro di più

E' un mio elenco personale di predilezione dei Rimedi di Bach, secondo la mia esperienza di Utilizzatrice e Floriterapeuta...

1)   Agrimony: molto utile per tutti i soggetti che hanno paura di mostrare i propri sentimenti, preferiscono indossare una maschera sorridente e spensierata, anche quando soffrono. Con l'utilizzo del rimedio si arriva ad ottenere l'espressione vera di se stessi delle proprie emozioni. Si è sicuri dei propri sentimenti e della loro manifestazione.

2)    Wild Rose: per i soggetti apatici. La stanchezza dovuta a mancanza di interesse per le cose quotidiane. La routine rende ancora più stanchi e svogliati. Si perde l'interesse per i propri impegni ed interessi, ci si sente rassegnati e con poca energia. Non si ha la forza per affrontare malattie, cambiamenti. Con l'utilizzo del rimedio si arriva a capire che ogni istante è fonte di gioia e si attinche liberamente alle proprie forze interiori.

3)    Olive: per soggetti stanchi, spossati che dormirebbero sempre. La causa potrebbe essere dovuta ad una situazione a cui si è dedicata molta energia per molto tempo, ad esempio una malattia propria o di persone care, oppure un periodo particolarmente stressante. Olive è utile quando la stanchezza è fisica più che mentale. Si ha bisogno di molto riposo per riprendersi.
Il rimedio ridona energia in modo incredibile.

4)   Mimulus: si utilizza in caso di tutte le paure definite, conosciute. Per la timidezza e per le persone paurose della folla, che arrossicono facilmente. Soggetti che hanno spesso mille paure. Le paure nel soggetto Mimulus sono specifiche e precise. L'utilizzo porta ad una forte sicurezza, si va incontro al mondo con calma, coraggio e forza, tenendo conto della propria sensibilità.

5)   Red Chestnut: la paura per la salute e l'incolumità degli altri è la fonte principale di stress. Si è sempre apprensivi per le persone care.
Questo rimedio permette di rompere il cordone ombelicale che ci lega a persone o situazioni. L'utilizzo del rimedio porta a vivere una vita libera e sicura, sviluppando una grande forza di aiuto verso gli altri.

6)    Larch:per soggetti che non hanno fiducia nelle proprie capacità e trovano gli altri sempre migliori di se stessi. La paura di non riuscire in un'impresa non permette nemmeno di iniziarla. Si ammirano le capacità altrui senza invidia. Spesso questa paura di non farcela proviene da una scarsa fiducia ricevuta dai propri genitori o da un'eccessiva protezione da parte di questi.
Con l'utilizzo del rimedio ci si riappropria delle proprie capacità, concentrandosi sul percorso piuttosto che sul risultato.


7)   Vine: soggetti dominatori, gli altri debbono ubbidire. Per chi si sente un capo fin dalla nascita. Non si vuole convincere gli altri, gli altri debbono solo eseguire. Nella fase bloccata Vine vuole convincere gli altri dominandoli, decidendo per loro. Con l'utilizzo del rimedio si vive la propria autorità con fiducia in se stessi e negli altri. Si impara anche a delegare agli altri, valutando così anche il potenziale altrui.
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Alcuni dei libri che ho letto sui Fiori di Bach:

Fiori di Bach
Fiori di Bach per gli Animali
Fiori di Bach per Bambini
Corso Completo per Diventare Operatore Esperto in Fiori di Bach - 4 DVD
Le Carte dei Fiori di Bach
Autori Vari
Fiori di Bach per Curare Corpo e Mente
Fiori di Bach per la Terza Età
Le Dodici Lune e i Fiori di Bach
Il Grande Libro dei Fiori di Bach

Come utilizzare l'Immaginazione Creativa (parte uno)

Indipendentemente dalla tua presente situazione nella vita, tu hai il potenziale per essere pienamente cosciente e per utilizzare saggiamente ed efficacemente poteri mentali eccezionali ed abilità funzionali che ti permetteranno di vivere com’è giusto che tu viva.

Riconosci il fatto di essere un essere spirituale immortale; pensa e agisci secondo questa comprensione. Scegli di essere spiritualmente consapevole, in salute, felice, prospero e liberamente espressivo in maniere che possono migliorare la tua vita. Immagina ciò che è possibile e sperimentalo. Tu puoi farlo.


Parole da conoscere

Assoluto: puro, perfetto. Non mescolato a nient’altro.

Capacità: l’abilità di ricevere, trattenere o assorbire. Una misura di quest’abilità. Il massimo ammontare di un qualcosa che può essere contenuto. Se aspiriamo sinceramente ad essere spiritualmente consapevoli, liberamente funzionali e vogliamo che i nostri bisogni e desideri siano soddisfatti, la nostra ricettività e la nostra capacità devono essere corrispondenti a quello al quale aspiriamo.

Compassione: Sincero interesse per la sofferenza altrui, unitamente al bisogno di assistere il prossimo o lenire l’altrui sofferenza.

Contemplare: ponderare o guardare in maniera meditativa. Considerare come possibile.

Creativo: con la capacità di creare o di essere produttivo, in particolar modo utilizzando l’immaginazione.

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